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  Citiamo di seguito alcune frasi. Commenti, frammenti di discorsi, scritti che parlano di noi.
  Le voci sono le più eterogenee: pazienti, familiari, medici e altri professionisti che hanno collaborato con noi in questi anni.
  Le loro parole raccontano il nostro lavoro.


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   PAZIENTI E FAMILIARI
“Dopo un periodo di 21 giorni trascorsi in rianimazione, il nostro ragazzo è stato trasferito in un centro riabilitativo specializzato. È là che abbiamo conosciuto Lucia e Michele Cavallari, veri e propri raggi di sole spuntati inaspettatamente quando ‘il buio diventava sempre più nero e sembrava non finisse mai’.”
  Una mamma


“All’interno del percorso riabilitativo, così doloroso per F. e per la nostra famiglia, mi piace ricordare il connubio tra calore umano ed estrema professionalità che ha connotato il lavoro di queste due persone speciali, le quali, per quanto ciò fosse possibile, hanno saputo aiutare F. concretamente, e, nello stesso tempo, creare intorno a lui un clima leggero e sereno, difficile da dimenticare.”
  Una sorella


“Due persone che oltre alla loro professionalità, non certo improvvisata, non sono solo tecnicamente competenti ma capaci di andare oltre sguardi assenti e lontani con infinita pazienza e disponibilità  sincera, spendendo molto di sé dal punto di vista umano e personale.
Lasciano un segno indelebile.”
  Una mamma


“Grazie per la passione che mettete in ciò che fate, per quanto credete in questi ragazzi, per l’affetto e la forza che ci trasmettete.
Grazie di tutto.”
  Familiari di un giovane paziente


“Mio fratello ha potuto sottoporsi alla terapia del suono, beneficiandone. Ho potuto constatare, direi con stupore, un comportamento più reattivo di mio fratello per quanto riguarda la parte cognitiva.
Ho visto dei miglioramenti importanti nel concentrarsi e impegnarsi a comunicare, come se avesse uno stimolo in più, ma la cosa più bella era vederlo ritornare dalla terapia con una espressione di felicità in volto.”
  Un fratello


“Due persone meravigliose che mi hanno accettato e, con tanto impegno e bravura, mi hanno aiutato a migliorare la comunicazione.
Loro curavano l’afasia veramente con passione, coinvolgendomi nel percorso, anche quando in me c’era l’avvilimento totale.
La mia esperienza con Lucia e Michele è stata molto bella; il loro modo di lavorare ha stimolato il mio impegno e sono riusciti a portarmi a un livello di comunicazione che io non avrei mai pensato di raggiungere.
Il mio percorso è durato quasi due anni con risultati, secondo me, eccezionali.
Devo dire GRAZIE GRAZIE GRAZIE a Lucia e Michele.”
  Un paziente afasico


“La nostra vita già impegnativa ora è diventata pure crudele, ma proprio nelle difficoltà ci ha fatto conoscere le persone migliori.
Voi siete fra queste”.
  Genitori di un giovane paziente


“Non so se siate genitori ma la vostra sensibilità e dolcezza fa sì che voi lo siate o possiate scegliere di non esserlo mai, ma conoscerne già molti aspetti.”
  Una mamma


“Quei due bisognerebbe rimpicciolirli, metterli in una scatolina e portarli sempre con sé.”
  Un papà


“La vostra delicatezza entra in punta di piedi dentro le persone con lo stesso sottile suono del bastone della pioggia [strumento utilizzato spesso in quel periodo], quello della pioggerellina che ti avvolge senza bagnarti. Mitico.”
  Una mamma


“Lucia e Michele? Unici.”
  Un papà


“Non ce l’avremmo mai fatta, se in ospedale non ci foste stati voi.”
  Genitori di un giovane paziente



“Secondo me voi siete Angeli.”
  Una bambina con esiti di coma

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   COLLEGHI E COLLABORATORI
“Abbiamo visto come la musica possa essere un linguaggio per comunicare con persone che hanno perso la capacità di parlare e perfino di muoversi. I due terapeuti sono abilissimi nel coinvolgere i pazienti in un vero dialogo, dialogo che altrimenti sarebbe impossibile.
Siamo felici di avere avuto questa opportunità. È stata un’esperienza speciale.”
  Gruppo di lavoro e tirocinio


“Quando poi mi sono trovato a seguire di persona il loro lavoro, posso dire di essermi trovato di fronte a una vera e propria lezione di vita. Osservando il modo con cui essi si dispongono di fronte a un paziente (cercando ogni volta, per vie diverse e attraverso un numero incalcolabile di tentativi, un punto di contatto che nessun protocollo, nessun metodo garantisce a priori; con una capacità di ascolto e di attenzione inesauribili) ho pensato: ecco cosa dovrebbe imparare a fare ognuno di noi, nella vita quotidiana.
Perché nessuno insegna queste cose?
Una delle menti migliori del Novecento, la filosofa Simone Weil, ha dedicato alcune importanti riflessioni al tema dell’attenzione, che definisce ‘la forma più pura e rara di generosità’.
Lucia e Michele sono una dimostrazione vivente della verità di quella definizione.”
  Regista


“Conosco Lucia e Michele Cavallari da molti anni e nutro per entrambi una profonda stima, sia sotto il profilo professionale sia sotto il profilo umano, ma soprattutto per l’onestà intellettuale, il rigore e la determinazione nel porsi quegli obiettivi poi raggiunti nel corso della loro esemplare attività.”
  Collega musicista


“E stavolta che cosa tireranno fuori dal loro cilindro? Sicuramente qualcosa di magico.”
  Team riabilitativo nel proporci un paziente


“Avendo lavorato accanto a loro nel campo delicato e pionieristico della Terapia del suono, ho avuto modo di apprezzare il loro impegno e la loro competenza e di constatare come il loro percorso di ricerca sul campo si sia tradotto in risultati di rilevante spessore, confermando la capacità di approfondimento dell’indagine scientifica mai disgiunta da una straordinaria sensibilità.”
  Compositore e direttore d’orchestra


“Raggiungono risultati vicini al miracoloso...”.
  Direttore di dipartimento


“Una sola seduta con voi e ha colto il ritmo della musica, del discorso e della vita, abbandonando l’inerzia e la non reattività.”
  Collega logopedista


“Il lavoro svolto da Lucia e Michele Cavallari ha sempre avuto riscontri positivi sia da parte del team interprofessionale sia da parte degli utenti e dei loro familiari.
Si esprime un giudizio estremamente positivo sui risultati ottenuti dai terapeuti Lucia e Michele Cavallari che hanno saputo coniugare la loro capacità, professionalità e competenza con una grande sensibilità, attenzione e passione.”
  Dirigente sanitario


“Hanno sempre mostrato grande professionalità, ottima capacità relazionale sia nei confronti dei pazienti che degli altri operatori della riabilitazione. Ottima inclinazione al lavoro in team. Puntuali e precisi negli impegni presi, ottima predisposizione ad apprendere informazioni nuove.”
  Direttore di dipartimento




E ADESSO PARLIAMO NOI

  C’è un tema a noi particolarmente caro, che ci accompagna fin dall’inizio del nostro iter lavorativo. Ci fa piacere condividerlo qui.
  È il tema dell’ascolto.
  L’ascolto può fare miracoli.
  Eppure sono molte le persone che pensano – in perfetta buona fede – che un ascolto efficace comporti la proposta di soluzioni, oppure la minimizzazione del problema.

  “Be’, non è grave.”
  “Anch’io, sai…”
  “Lo abbiamo tutti.”
  “Esageri!”
  “Perché non fai così?”



Niente di più adatto a far sentire gli altri inadeguati, soli e irrimediabilmente imprigionati nel loro problema.

  Tanti anni di esperienza ci hanno ormai convinto del profondo valore dell’ascolto.
  E siamo felici di raccontare questo traguardo umano e professionale, riportando lo stralcio di un’intervista condotta da uno studente di Scienze della Comunicazione, Lorenzo Borgatti – noto in campo musicale con il nome d’arte Lorenzo de Blanck – il quale ha dedicato al nostro Metodo e al nostro lavoro la sua Tesi di laurea.


  Lorenzo Borgatti
La Musicoterapia: un’avvincente e nuova forma di comunicazione
Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, a.a. 2007-2008.


  Ecco la domanda che Lorenzo ci ha posto in conclusione dell’intervista compresa nella Tesi.
  C’è una domanda che non vi ho rivolto e alla quale invece avreste voluto rispondere?
  “Sì, c’è. Vorremmo sottolineare, una volta ancora, l’importanza dell’ascolto. È una regola valida per tutti, ma indispensabile per chi si avvicini a un lavoro come il nostro. Ancor prima, ancor più genericamente, l’importanza dell’ascolto nel quotidiano.
  Siamo entrambi convinti che una diversa capacità di ascolto cambierebbe sensibilmente la società. Le persone ignorano di possedere un simile talento. Bisognerebbe renderle consapevoli. Far toccare con mano i miracoli che avvengono, quando qualcuno si sente ascoltato nel modo giusto. Ascoltato davvero. Non insisteremo mai abbastanza su questo punto. Bisognerebbe tenerlo presente, parlarne di più, organizzare corsi, seminari, lezioni e dissertazioni sull’ascolto. Sull’ascolto attivo, che è ben diverso dalle semplici regole di educazione nei normali rapporti umani.
  Lo si impara per forza, se si vuole che le proposte musicoterapiche vadano a segno. Anche fra musicisti, quando si suona insieme, la capacità di ascolto è fondamentale. Ma noi parliamo di qualcosa che viene ancora prima. Qualcosa che diventa un atteggiamento, un habitus. Un modo di essere. Qualcosa che, nella nostra esperienza, risulta essere molte volte il punto di svolta del percorso terapeutico.
  Non c’è niente di magico. Il vero miracolo sta nella comunicazione umana.”